L’arte che non ti aspetti: “Klimt Experience” arriva a Napoli

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(di Eleonora Belfiore)


“KLIMT Experience”, a Napoli dal 20 ottobre 2018 e in anteprima assoluta per la stampa il 19 ottobre, è l’esperienza multimediale immersiva dedicata al padre fondatore della Secessione Viennese che, con altri artisti del suo tempo, coltivò il mito dell’opera d’arte totale.
Questo percorso interattivo è stato allestito all’interno della suggestiva Basilica dello Spirito Santo, già location della mostra “L’esercito di terracotta e il Primo Imperatore della Cina”.
Uno spettacolo unico nel suo genere, che mette insieme musica, immagini digitali, oggetti fisici e realtà virtuale.
Di questo e delle incredibili sperimentazioni dell’arte contemporanea si è discusso durante l’intensa conferenza stampa con Alberto Matano – giornalista TG1, Claudio Panadisi – CEO Time4Fun  (organizzazione mostra), Tommaso Mattei – Responsabile comunicazione Crossmedia Group (produzione mostra), il regista Stefano Fomasi di Fake Factory e Susi Stracchino, Presidente dell’Associazione Culturale MedeArt.
Non una mostra, come ha sottolineato durante il suo intervento Stefano Fomasi, ma un’esperienza multimediale totale.
Entusiasmare e meravigliare il pubblico di ogni età: sono questi gli obiettivi dichiarati di Crossmedia Group – società che ha ideato e prodotto il format con la direzione artistica dello storico dell’arte Sergio Risaliti e l’apporto creativo di Stefano Fomasi e di Time4Fun, partner organizzativo dell’appuntamento napoletano.
L’evento, in collaborazione con le associazioni Medea e Mediterranea, è patrocinato dal Comune di Napoli.
A rendere perfetto questo evento ha contribuito anche l’Ufficio Stampa della Mostra – la ADR Communication. Un plauso spetta dunque al rigoroso lavoro di Anna Di Risio ed Emma Di Lorenzo. Un elemento questo, non così scontato e capace di fare davvero la differenza.
Il percorso si apre con un’area introduttiva didattica che precede la “Sala Immersiva”. Al termine di questo inusuale viaggio nel mondo enigmatico di Klimt è, infine, prevista una sorpresa: la “Sala degli specchi”, una sezione dal grande impatto emotivo, che avvolge e abbraccia letteralmente gli spettatori. In esposizione gli abiti realizzati utilizzando le textures disegnate da Klimt per l’atelier della sua compagna, Emilie Flöge.
Inoltre, grazie ad un’app sviluppata appositamente da Orwell (Milano) per i visori di realtà virtuale Oculus VR, l’immersività diviene 3D e consente di “entrare” all’interno di quattro quadri.
Soprattutto, al centro di questo percorso c’è Vienna.
Capitale di un impero multietnico, la Vienna di Klimt è una città in tumulto, misteriosa e contraddittoria, che ben incarna lo spirito della Belle Epoque.
L’intera esperienza artistica del periodo sembra contrassegnata dalla coscienza di vivere e di sognare su un terreno pieno di crepe, che svela l’ipocrisia borghese di un mondo che ama la mestizia con la stessa leggerezza con cui si ama il piacere.
Inquietudini che si riflettono nell’opera di questo raffinato artista.
Così, l’oro di Klimt trasfigura la realtà, fissa le immagini in una sublime trascendenza oscura, congelandola in una perturbante eternità.
Un evento da non perdere.