La Sun per Walk of life di Telethon. Una maratona da piazza Dante per la ricerca genetica

31 marzo 20163 aprile 2016 scrivonapoli.it

La Sun per Walk of Life. Il 10 aprile torna a Napoli Telethon con la sua Walk of Life, la maratona cittadina per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Si parte da Piazza Dante con una corsa per le vie della nostra città, ma Il villaggio Telethon sarà presente però già dal giorno prima, il 9 aprile, per consegnare i pacchi gara.

La conferenza stampa di presentazione del progetto “Walk of life” si terrà Martedi 5 Aprile alle ore 11:00, presso la sede della Fondazione Banco di Napoli, in Via dei Tribunali 213. Interverranno : il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il questore di Napoli, Guido Marino, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il Rettore della Sun, Giuseppe Paolisso, il Presidente della Fondazione Banco di Napoli, Daniele Marrama, il Direttore dell’Istituto di ricerca Tigem di Pozzuoli, Andrea Ballabio, il Responsabile della comunicazione del gruppo Ferrarelle, Michele Pontecorvo ed il direttore del marketing del Gruppo Multicedi-Decò, Angelo Merola.

Quest’anno la manifestazione è promossa anche dalla Seconda Università che, da sempre, è molto impegnata nella ricerca per le malattie genetiche rare.

“Saremo anche fisicamente presenti a piazza Dante – spiega il Rettore della Sun, Giuseppe Paolisso – proprio per partecipare attivamente a questa importante iniziativa di Telethon. Ci saranno nostri docenti e nostri studenti a correre per la ricerca e ci auguriamo una grande presenza di tutta la città”.

L’anno scorso sono stati circa 6mila i partecipanti alla corsa: sono tantissime le persone che si mettono in gioco per far progredire le ricerca verso un nuovo futuro e allo stesso tempo portare un forte messaggio di solidarietà sul territorio nazionale.

Tutti possono partecipare, grandi e piccoli, atleti professionisti e non, con una corsa competitiva di 10 km o una passeggiata non competitiva di 3 km.

“La walk of life di Telethon – spiega Vincenzo Nigro, docente di genetica medica e ricercatore per il Tigem – quest’anno partirà da Piazza Dante e vedrà la partecipazione degli studenti napoletani nella lotta alle malattie genetiche. La Seconda Università di Napoli come sempre sarà a fianco di Telethon per promuovere e finanziare la ricerca scientifica per conoscere queste malattie e sperimentare nuove terapie.”

Nestore, la coppa della discordia

Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)

E’ inaccettabile quanto è appena capitato al Museo archeologico di Pithecusae, a Lacco Ameno, e all’intera comunità dell’isola d’Ischia.Oggi, in tarda mattinata, è accaduto un fatto gravissimo: la Coppa di Nestore, gioiello d’arte e archeologia di inestimabile valore, oltre che fiore all’occhiello dell’intero patrimonio del Museo di Pithecusae, ci è stata letteralmente sottratta per 20 giorni (così ci è stato detto verbalmente).
Senza alcun tipo di preavviso, senza una ragione scientifica discussa o ragionata con l’ente locale all’interno di una fisiologica e corretta dialettica amministrativa e istituzionale, senza considerazione alcuna sugli effetti turistici in uno dei periodi (i ponti) in cui il polo museale registra da sempre numeri altissimi di visitatori.

L’Amministrazione di Lacco Ameno, questa Amministrazione, sotto il mio assessorato, per la prima volta dopo diversi anni, ha deciso di investire in maniera continua e ingente sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Per noi è del tutto inaccettabile che senza alcun tipo di confronto con l’Amministrazione e quindi con la Cittadinanza, la Soprintendenza abbia deciso di mandare i suoi tecnici e il servizio di trasporto a prelevare la Coppa per portarla ad una mostra a Baia. Un bene archeologico, come qualsiasi opera d’arte, non può essere trattato come fosse un pacco postale, su decisione estemporanea di un Ministro o di un Sovrintendente!!!
Un comportamento istituzionale arrogante e predatorio che priva, all’inizio della stagione turistica, del gioiello più prestigioso (e noto) del Museo archeologico di Pithecusae.
Un ospite che voglia visitare il Museo, ammirare il suo patrimonio artistico, che ha già prenotato un appuntamento per una visita guidata, lo troverà desolatamente privo del suo reperto più importante. Di quel simbolo della nostra cultura, della nostra storia e dell’identità del territorio che chiunque s’aspetterebbe di trovare negli spazi espositivi di Villa Arbusto.
Una testimonianza di eccezionale valore artistico e turistico riprodotto su migliaia di guide turistiche, dépliant pubblicitari, magazine, siti on line, che questa mattina ci è stato sottratto così, senza preavviso, comunicazione o confronto.
Siamo letteralmente esterrefatti (e indignati) da simili modalità, comportamenti e totale inosservanza di ogni regola di buon senso e fairplay politico/istituzionale.

La comunità di Lacco Ameno e gli isolani non sono gelosi della Coppa di Nestore.
O meglio, lo siamo molto, ma non abbiamo la pretesa di tenere sempre qui con noi la Coppa di Nestore.
Come è avvenuto in passato, con ben altre modalità, siamo stati orgogliosi di condividere esperienze di confronto con altre realtà, con interlocutori rispettosi del buon senso, del nostro lavoro e dei nostri sforzi, con un pubblico di appassionati di una delle evidenze archeologiche del mondo antico più cariche di forza e identità simbolica.

Ma non possiamo accettare quello che è successo oggi: la Coppa portata via, davanti agli occhi dei lavoratori del nostro Museo, da parte della Soprintendenza.
È un affronto politico, culturale, civile per tutta l’isola e chiediamo di indignarvi insieme a noi perché ciò che è accaduto è quanto di più scorretto e oltraggioso potesse accadere.

Non faremo un passo indietro, ridateci la Coppa di Nestore!

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