Hieròs a Napoli, l’arte sacra torna a… casa

Premiata la scelta di portare al sud la più importante fiera italiana del sacro

Di rilievo gli appuntamenti della Conferenza episcopale italiana, dal lancio delle Linee Guida dei Parchi culturali ecclesiali agli approfondimenti sull’edilizia di culto

Bellezza e cultura a Napoli sono di casa, si sa, lo dimostra il successo della prima edizione di Hieròs, il salone d’arte sacra del Mediterraneo, che si è chiuso nella serata di ieri al Molo Beverello. Tre giorni per scoprire le novità di un settore che unisce il meglio dell’artigianalità del made in Italy alle nuove tecnologie, con la passione e la professionalità che lo contraddistinguono. Premiata la scelta di puntare di più sulle aziende del sud e di dare, per la prima volta, un punto di aggregazione in un territorio dove questo mercato è molto vivo.

Numerosi e di rilievo gli appuntamenti organizzati in fiera dalla Conferenza episcopale italiana, a partire dal lancio in anteprima nazionale, delle nuove linee guida sui parchi e le reti culturali ecclesiali, a cura dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport. “Bellezza e speranza per tutti: quando il turismo diventa via di vita buona e speranza concreta”, questo il titolo del documento – presentato da don Gionatan De Marco e don Valerio Pennasso – che mira a valorizzare e integrare nel miglior modo possibile l’enorme patrimonio culturale e umano della Chiesa italiana. Occorre passare, secondo De Marco “da un turismo religioso inteso semplicemente come visita a una meta di carattere religioso”.

Oltre al tema del turismo religioso, la tre giorni ha visto importanti approfondimenti sull’arte sacra, come la giornata di studio, “I giovani e l’arte sacra” organizzata dalla Scuola di arte sacra di Firenze e l’edilizia di culto, con i workshop sul rischio sismico, con un focus sulla cura delle persone e dei beni, con la presenza, oltre a don Valerio Pennasso, di Fabrizio Paolacci dell’Università di Roma Tre. L’attenzione nei riguardi delle persone e dei beni in cui si riconoscono intere comunità, deve prevedere la strutturazione di un percorso che, partendo dalla conoscenza, possa determinare un insieme graduale di azioni finalizzato ad accrescere la loro sicurezza materiale ed immateriale, dagli effetti del terremoto.

La terza giornata ha ospitato anche la conferenza stampa di presentazione dell’Associazione Arti Sacre, che ha l’obiettivo di riunire gli operatori del settore per valorizzare e promuovere le produzioni tipiche e locali e sostenere le aziende italiane nel processo di internazionalizzazione.
Numerose le novità, ma anche le tradizioni recuperate e rivisitate, presentate dalle aziende che hanno esposto. Dalle piombature delle vetrate con le tecniche che si usavano nell’ ‘800, alla riscoperta delle fonderie con la tecnica della ‘cera persa’ nella realizzazione delle campane, che ripropongono antiche melodie, così come le casule fatte a mano con intagli in fili d’oro. Tutto questo accanto alle tecnologie di ultima generazione, come il programmatore di brani musicali digitali per le chiese, attivabile via I-pad, oppure la realtà aumentata per visitare le aziende a distanza e gli impianti per la sicurezza dei luoghi di culto.
Il prossimo appuntamento con l’arte sacra è a Koinè, la più importante fiera italiana del settore, che si terrà alla Fiera di Vicenza dal 16 al 18 febbraio 2019, festeggiando, nell’occasione il suo trentennale. La manifestazione ospiterà convegni e appuntamenti importanti, come gli Stati generali dell’Edilizia di Culto e il primo Meeting del Turismo Religioso.