E se il libro fosse una medicina?

Professionisti della salute e studenti incontrano lo scrittore Maurizio de Giovanni

Può la lettura di un romanzo, una raccolta di poesie, un giallo, svolgere una funzione terapeutica e aiutare il paziente ad alleviare dolori, sofferenze, preoccupazioni? Può un medico prescrivere un libro come fosse una medicina? Calarsi nel flusso della narrazione permette di seguire le vicende dei protagonisti della storia, fino ad identificarsi con essi e ad entrare in una dimensione magica ed onirica.

Lo scrittore Maurizio de Giovanni, classe 1958, già noto nel panorama letterario italiano per i suoi romanzi gialli, si confronterà con docenti, studenti ed operatori sanitari sul ruolo del libro e sulle sue funzioni ed applicazioni terapeutiche.“La lettura rappresenta per molte categorie di pazienti, una delle migliori forme di prevenzione dalle malattie- spiega Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia.- alcuni studi hanno rilevato, inoltre, che una buona lettura può alleviare i sintomi ed i pensieri negativi nelle fasi depressive e nei momenti critici e che lo stress si riduce sensibilmente se ogni giorno una piccola parte del tempo libero viene dedicata alla lettura”.

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Maurizio De Giovanni

Introducono il tema dell’evento: Arturo De Vivo, Pro-Rettore dell’Università Federico II; Guido Trombetti, già Rettore dell’Ateneo Federiciano; Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia; Giovanni Persico, Commissario Straordinario dell’AOU Federico II. Modera l’incontro, lo psichiatra e critico cinematografico Ignazio Senatore.

L’evento prosegue il ciclo #NONSOLOMEDICINA, un’idea della Scuola di Medicina e Chirurgia e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, che ha l’obiettivo di favorire l’integrazione dei saperi e realizzare un processo di promozione della salute “a tutto tondo”. Personaggi del mondo dell’arte, della cultura, dello sport, dello spettacolo portano la loro esperienza nelle aule universitarie e si confrontano con medici, studenti e cittadini.

È importante realizzare percorsi formativi trasversali che stimolano la condivisione ed il confronto di idee- sottolinea Natale Lo Castro, direttore dell’UOC Gestione Risorse Umane dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II- operatori sanitari interessati a diversi ambiti culturali e disponibili ad andare oltre la propria formazione specialistica possono contribuire con maggiore consapevolezza al miglioramento della qualità dell’assistenza”.