Cosa pensano le persone dei rischi del gioco illegale?

A Roma la conferenza di presentazione della ricerca “Gli italiani e il gioco d’azzardo"

Si è tenuta martedì scorso, 28 marzo, a Roma la conferenza di presentazione della ricerca “Gli italiani e il gioco d’azzardo: la percezione, le analisi, il Gap e le nuove regole”, la prima analisi demoscopica interamente dedicata al fenomeno del gioco d’azzardo realizzata in Italia.

L’analisi è stata commissionata dalla SIIPaC (Società Italiana Intervento Patologie Compulsive) all’Istituto di ricerca Quaeris di Treviso, si è basata su di un campione di 2000 adulti maggiorenni stratificati per genere e classi di età.

Presenti all’evento il prof. Cesare Guerreschi della Siipac, Luigi Nevola, presidente de La Sentinella, Giorgio De Carlo dell’istituto Quaeris, l’avvocato Geronimo Cardia e il prof. Andrea Maria Villotti dell’Istituto Friedman. Le conclusione dell’evento sono state affidate al sottosegretario con Delega ai Giochi Pierpaolo Baretta.

A margine dell’evento abbiamo raccolto, in esclusiva per ScrivoNapoli.it, l’opinione sui risultati dell’indagine di Giorgio De Carlo, direttore dell’istituto Quaeris, che ha dichiarato: “il campione intervistato è significativo e restituisce dei dati robusti. In generale si rileva un certo atteggiamento antiproibizionista:  non solo il 21,4% degli intervistati ritiene che sia del tutto inutile vietare il gioco d’azzardo, in quanto altrimenti prospererebbe il gioco illegale, ma la maggioranza assoluta (62,5%) è dell’opinione che il gioco d’azzardo vada permesso, purché accompagnato ad una cultura del gioco sano”.

De Carlo ha poi puntualizzato come “solo il 16,1% è dell’idea che il gioco d’azzardo vada completamente proibito. Un aspetto su cui bisognerebbe investire, per la quasi totalità degli intervistati, è, quindi, la corretta informazione e formazione sul tema già a partire dall’età scolare. La visione antiproibizionista è confermata dalla affermazione che vietare il gioco non serve a nulla perché le persone giocherebbero comunque in qualche altro modo.

I rischi connessi alla pericolosità del gioco illegale sono confermati da un’indagine della Dia  dalla quale emerge come il gambling illegale sia uno degli ambiti preferiti dalle mafie per il riciclaggio di denaro.

Attraverso una politica del “gioco sano”, che riguarda dalle slot al lotto, dalle videolottery al gaming, nel 2016 lo Stato ha incassato 14,6 miliardi, registrando così un aumento del +22,3%.

Infine, bisogna precisare che i siti gioco online legali sono quelli meno soggetti alla piaga del riciclaggio grazie alle norme restrittive che devono rispettare. Un casinò online legale permette solo metodi di pagamento tracciabili ed obbliga gli utenti ad identificarsi tramite documento d’identità.

 

Ci si augura che sempre più la politica del “gioco sano” possa deviare profitti illecitamente prodotti verso le casse dell’erario così lo Stato possa disporre delle risorse necessarie per campagne e interventi sociali a favore del cittadino.