Leggiamo sull’edizione online del Corriere del Mezzogiorno le dichiarazioni del segretario regionale della Fp Cgil Sanità Privata che contesta, in toto, un accordo non ancora stipulato tra le Case di cura accreditate e la Regione Campania. Precisiamo che la bozza che ci è stata sottoposta ricalca quasi fedelmente analoghi accordi già stipulati, ad esempio, dalla Regione Lazio e in altre regioni. Già nella prima fase, come si ricorderà, è stato stipulato un accordo (uguale a quelli stipulati dalle altre regioni ) che non è stato ancora onorato dalla Regione Campania e sul quale sono in corso indagini della procura contabile. Indagini scaturite anche dalla denuncia del segretario della Fp CGIL.
Da parte nostra c’è l’assoluta serenità di aver operato su richiesta della Regione, nell’interesse comune e sulla scorta di un’emergenza sanitaria senza precedenti. Non ripetiamo in questa sede le nostre ragioni, ma ci limitiamo a prendere atto che la Cgil preferisce che le Case di cura accreditate interrompano la loro attività e siano costrette a mettere i propri dipendenti in cassa integrazione. Senza contare che il nostro disimpegno metterebbe a rischio la salute e l’incolumità di tutti i lavoratori campani e non soltanto di quelli iscritti alla Cgil.
Dai prossimi giorni, dunque, migliaia di lavoratori vedranno ridotto il loro stipendio, si aggraveranno ulteriormente i costi per tutta la comunità e si metterà in pericolo la vita di migliaia di ammalati che non troveranno posto nelle strutture pubbliche già sature. Ma se per la Cgil questo significa rispettare la legalità, ne prendiamo atto pur non condividendo in toto questa posizione scellerata che è contro i cittadini e i lavoratori della sanità convenzionata
Il Presidente Regionale AIOP Dott. Sergio Crispino