Commercio, cultura e turismo contro l’estorsione. Patto antiracket per Napoli

 

L’amministrazione comunale di Napoli promuove un patto civico contro le attività estorsive a danno degli operatori economici e delle imprese e ne sostiene la valorizzazione attraverso le iniziative di promozione commerciale, culturale e turistica della città.

Il racket costituisce una delle attività essenziali delle mafie e delle camorre.

L’imposizione del “pizzo” rappresenta per un clan lo strumento chiave per connotarsi come dominante in un territorio ed affermare la funzione regolatrice e di controllo delle attività illecite in alternativa alle regole della convivenza civile e delle leggi dello Stato.

La lotta alla camorra ed al racket è obiettivo primario di tutte le forze sane della città ed è sinonimo di sviluppo, di economia sana, di attrazione di investimenti e di capitali trasparenti, di un mercato non distorto da violenza e lavoro nero, di progresso civile, di crescita dell’occupazione. L’impegno culturale ed artistico è una leva cruciale per contrastare le mafie.

La sicurezza è un bene primario anche per consolidare la vocazione commerciale e turistica di Napoli e i suoi flussi turistici cresciuti straordinariamente in questi ultimi anni.

Le attività economiche e di impresa possono accrescere il potenziale competitivo, partecipando alla valorizzazione dell’immagine della città quale luogo di una forte mobilitazione e di una partecipazione responsabile ed attiva contro la camorra ed il racket.

L’orgoglio e la fierezza civica non possono tollerare che l’immagine di Napoli venga deturpata dalle attività della criminalità organizzata e dei metodi di violenza intimidatoria e sopraffattrice del racket.

L’Assessorato al Commercio e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli intendono ampliare gli strumenti di valorizzazione volti a promuovere l’impegno anticamorra ed antiracket di Napoli, quale fattore costitutivo del suo patrimonio culturale e dello spirito civico della città.

L’esperienza del movimento antiracket italiano dimostra come l’impegno antiracket degli imprenditori possa diventare un fattore promozionale e competitivo nel settore turistico, indirizzando flussi di visitatori ed acquirenti motivati ad un consumo critico.

Ciò premesso, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo e l’Assessorato al Commercio hanno stilato uno schema di Patto Civico Antiracket da proporre agli imprenditori, agli esercenti e agli operatori del settore culturale e turistico. Potranno aderire al Patto Civico Antiracket tutti coloro che ne faranno richiesta purché possiedano i requisiti previsti dalla normativa nazionale vigente in materia di adesione alle associazioni antiracket.

L’intento è quello di innescare un meccanismo virtuoso, unire in una rete i tanti imprenditori sani della città, che da questa unione trarranno maggiore forza e rappresenteranno un modello esemplare.

Coloro che sottoscriveranno il Patto, dichiareranno di non sottostare ad imposizioni e richieste estorsive di denaro ed ogni altra prestazione o servizio configurabile come estorsione, secondo il codice penale vigente e riceveranno un logo ed una targa attestante l’adesione al Patto Civico Antiracket.

L’Assessorato alla Cultura e al Turismo e l’Assessorato al Commercio lanceranno una campagna di informazione e promozione su questa iniziativa facendo ricorso ai canali di comunicazione disponibili, pubblicando sul sito ufficiale del comune la lista degli aderenti, producendo materiale informativo e spot e coinvolgendo volti noti del mondo della cultura e dello spettacolo come testimonial.

L’iniziativa “Patto Civico Antiracket” verrà condotta in collaborazione con le associazioni antiracket, che abbiano sottoscritto protocolli di intesa con il Comune e che abbiano promosso analoghe esperienze e che metteranno in campo tutte le azioni necessarie per tutelare, assistere e sostenere con l’Ente Comunale gli imprenditori che sottoscrivono il Patto.

In caso di infrazione del Patto, il Comune di Napoli metterà in campo tutte le azioni legali del caso per rivalersi dei danni di immagine e delle agevolazioni concesse.