Campania, più autobus per il trasporto pubblico

Da Pozzuoli a Ischia migliora il parco mezzi a favore di turisti e cittadini

Arrivano gli autobus nuovi per migliorare il sistema del trasporto pubblico regionale in un’area importante, anche dal punto di vista turistico. Presso il porto di Pozzuoli si è tenuta, infatti, la cerimonia di consegna di 23 autobus da impiegare nell’area flegrea e sulle isole del golfo Una mattinata importante, dalla quale emerge l’immagine nuova di un’altra regione.

Dodici dei mezzi consegnati dalla Regione andranno ad Ischia, 5 nell’area flegrea, alcuni dei quali saranno utilizzati per il servizio urbano di Quarto e i rimanenti nei comuni vesuviani/stabiesi. I mezzi fanno parte di un blocco di 90 autobus che la Regione ha già iniziato a consegnare, i primi 25 qualche mese fa nel cortile dell’Ospedale del Mare (all’inizio del prossimo anno compriamo altri 200 autobus).

“Stiamo partendo con le procedure di gara, a questi si aggiungeranno altri 100 autobus acquistati con i Fondi nazionali. Contiamo entro il 2017 – ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca – di rinnovare il parco dei mezzi su gomma per 400 autobus complessivamente. È uno sforzo gigantesco che stiamo facendo per recuperare anni di ritardo che hanno determinato non solo una dequalificazione del trasporto pubblico su gomma nella Regione Campania ma anche una crisi delle fabbriche che producono autobus.

Dell’ex Irisbus di Avellino, a Firema a Caserta. Questa operazione di riacquisto, di ammoderamento della flotta dei mezzi su gomma è doppiamente importante: per la qualificazione del servizio di trasporto pubblico ma anche per dare respiro alle industrie che producono i nostri autobus in Campania”.

In quest’area la Regione è impegnata in un grandissimo programma di investimenti infrastrutturali. Nei giorni scorsi è stata anche aperta via Sartania, strada collegata a sua volta con lo svincolo “Agnano” della Tangenziale di Napoli. Quest’opera è partita circa 13 anni fa ed è stata appaltata dalla Regione. Si sono susseguite varie traversie, si è dovuta espropriare un’area destinata al deposito giudiziario, poi bonificare una discarica. Dopodiché si sono interrotti, da parte della Regione, tutti i finanziamenti. Dopo cinque anni persi, è stata fatta una transazione e trovate le risorse per il completamento.