Ancelotti prepara la sfida al Milan. Con i rossoneri è vietato sbagliare

Il Napoli si appresta a vivere i giorni più importanti della sua tribolata stagione

di Marco Martone

Chiusa la parentesi, esaltante, della nazionale. Il Napoli si appresta a vivere i giorni più importanti della sua stagione, tribolata e con tanti interrogativi da risolvere. Sabato la trasferta, delicatissima, di Milano contro i rossoneri in cerca di punti per uscire da una crisi senza fine, nonostante l’avvicendamento in panchina. Un cambio che, evidentemente, non ha giovano alla squadra, visto che la media punti ottenuta fino ad ora da Pioli è addirittura peggiore di quella, comunque negativa, fatta registrare da Gianpaolo. Al Meazza, quindi, si affronteranno due squadre che hanno un solo risultato a lori disposizione, la vittoria. Il Milan per uscire dalla zona a ridosso della retrocessione, il Napoli per evitare di finirci, visto che la formazione di Ancelotti non vince una gara da troppo tempo e le ultime prestazioni, al netto di tanti episodi sfortunati, non invogliano certo all’ottimismo. 

Oggi il Napoli si è allenato a ranghi completi. Prima parte di sessione dedicata al riscaldamento a secco con l’ausilio di ostacoli bassi. Successivamente torello e lavoro tattico. Chiusura con partitina a campo ridotto. Allan ha svolto gran parte della seduta in gruppo. Lavoro differenziato per Ghoulam. Milik prosegue la sua tabella personalizzata per recuperare da uno stato di sofferenza mio-tendinea nella zona addominale. 

Tutto ancora in alto mare per quanto riguarda la formazione. Le previsioni, che in molti si azzardano a fare, anche dal punto di vista dello schieramento tattico che Ancelotti sceglierà, sono destinate, come sempre ad essere smentite dai fatti. Difficile che il tecnico rinunci al suo 4-4-2, a favore del tanto richiesto 4-3-3, che comporterebbe non pochi stravolgimenti. Quello che è certo è che dai risultati ottenuti contro Milan e poi Liverpool, in Champions, potrebbe dipendere molto del futuro del Napoli e chissà, forse anche di quello del tecnico. Poi ci sarà da chiarire, una volta e per tutte, la questione relativa ai rapporti, non proprio idilliaci tra giocatori e presidente. Ma questa è un’altra storia…