Il paradiso di Diego ridotto a un piccolo inferno

Anche qui hanno voluto sistemare uno striscione, nel ricordo del più grande di tutti. Diego Armando Maradona. “Questo è il tuo paradiso. Immortale 10!”. Perché il campo Paradiso di Soccavo era la sua casa, la casa del Napoli, quello degli scudetti, delle emozioni forti, dei trionfi e delle coppe. Nel campo, oggi ridotto ad un cumulo di erbacce, Diego palleggiava con palloni, bottigliette, arance e palline da ping pong. Deliziava i compagni e illuminava gli occhi dei tanti ragazzini che accorrevano a vederlo. Oggi tutto è lasciato all’incuria, tra diatribe giuridiche e burocratiche sulla proprietà. L’area dovrebbe appartenere a una società dell’ex presidente Giorgio Corbelli ma la situazione è molto ingarbugliata. Il Centro Paradiso è stato la sede degli allenamenti del Napoli dal 1977 al 2004, l’estate del fallimento. Oggi è terra di nessuno, abbandonato, devastato dall’incuria e dai vandali. I ladri hanno rubato tutto ciò che c’era da rubare. Gli abitanti del quartiere vorrebbero che fosse recuperato, che tornasse a vivere, magari diventasse campo di allenamento per i ragazzi della zona. Qualcuno vorrebbe trasformarlo in un museo dedicato al Pibe de Oro. Fino ad oggi, però, proteste e striscioni non hanno però sortito gli effetti sperati. E ora c’è anche l’ombra di Diego che aleggia su un presente fatto di spreco ed abbandono, su un passato che non torna.