La serva padrona, con Sgarbi al teatro Verdi

“La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi ( lunedì 28 dicembre ore 20.00) e Raffaello (martedì 29 dicembre ore 20.00), di e con Vittorio Sgarbi inaugurano l’ultima settimana di programmazione della rassegna on line “Feste al Massimo” organizzata dal Comune di Salerno-Teatro Municipale Giuseppe Verdi con il sostegno della Regione Campania ed il supporto della Società Scabec. L’intento degli organizzatori, premiato dal boom di visualizzazioni ed ascolti radio-televisivi, era quello di “riaprire” virtualmente i teatri in attesa di poter tornare finalmente ad assistere agli spettacoli dal vivo. Sarà il Daniel Oren a dirigere “La serva padrona” con la regia di Riccardo Canessa che mette in scena lo spettacolo con inserti a cura di Ivano Caiazza. L’appuntamento con il “Raffaello”, di e con Vittorio Sgarbi in scena con il musicista Valentino Corvino, è la prosecuzione del percorso di esplorazione che il critico d’arte compie da qualche anno sull’opera e la vita dei grandi della pittura italiana a partire da Caravaggio. Gli spettacoli saranno visibili liberamente e gratuitamente on line sui seguenti canali tanto in diretta quanto registrati, sui canali FB e Youtube del Teatro Verdi Salerno, nei giorni successivi.

Vittorio Sgarbi esordì al Festival La Versiliana nell’estate 2015 con lo spettacolo teatrale “Caravaggio”, con sorprendenti salti temporali condusse il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del Merisi, tali vicende hanno disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità, il pubblico ammaliato dall’inedita percezione, e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha potuto sperimentare l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza rinnovata nei sequel degli altrettanto fortunati “Michelangelo” (Stag.2017/18) e “Leonardo” (Stag.2018/19).

Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come, artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi. Il quarto protagonista su cui vertono le nuove indagini del Vittorio “Nazionale”, compone un trittico sul Rinascimento giungendo a RAFFAELLO SANZIO (1483/1520), genio di cui nel 2020 ricorrono le celebrazioni dal cinquecentenario della scomparsa, e con cui attraverso questo spettacolare “Raffaello” viene anticipato un tributo a ciò che sarà istituzionalmente.

Raffaello è considerato uno dei più grandi artisti d’ogni tempo, la sua opera segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, diede vita ad una scuola che fece arte “alla maniera” sua. Raffaello fu un modello fondamentale per tutte le accademie, e la sua influenza è ravvisabile anche nei pittori moderni e contemporanei.