Tax Free Shopping, Napoli cresce del 45 per cento

Secondo i dati Global Blue nel 2019 ottimi risultati in Italia: +16% sul 2018

Secondo appuntamento dell’Osservatorio sul Tax Free Shopping
 Federturismo Confindustria Global Blue

·      Secondo i dati Global Blue nel 2019 bene il Tax Free Shopping in Italia: +16% sul 2018;
·      A Napoli la maggiore crescita percentuale del Tax Free Shopping tra le città del Sud: +45%;
·      A Capri, dove gli americani sono stati la principale nazionalità, lo scontrino medio dei Globe Shopper ha toccato 1.476 euro.

Si è svolto in occasione della “BIT – Borsa Internazionale del Turismo”, storica manifestazione organizzata da Fiera Milano, il secondo appuntamento con l’Osservatorio sul Turismo firmato Global Blue e Federturismo Confindustria. Un progetto presentato nel luglio 2019 che, periodicamente, mette in luce l’importanza del Tax Free Shopping per l’economia del Paese, evidenziando i dati dei flussi turistici internazionali sia nelle più conosciute destinazioni di viaggio sia in quelle meno note, ma con elevati potenziali di crescita.

«Il Tax Free Shopping in Italia nel 2019 ha registrato una crescita a doppia cifra: +16% rispetto al 2018, un aumento trainato non solo dalle destinazioni italiane più tradizionali, come Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma anche da quelle meno note ai Globe Shopper, ma con un grande margine di sviluppo, da Palermo a Verona, passando per Napoli e Siena per fare solo qualche esempio» ha commentato Stefano Rizzi, Country Manager di Global Blue Italia. «Sicuramente – ha aggiunto – un grande contributo al trend positivo del nostro settore è arrivato dai turisti internazionali che abbiamo definito “Elite Shoppers”, ovvero viaggiatori con un potenziale di acquisto molto elevato che pesano per il 17% sul totale dei volumi di spesa».

I DATI e FOCUS SU CAPRI E NAPOLI


In Italia, nel 2019, secondo i dati Global Blue, gli acquisti tax free dei turisti provenienti da Paesi extra-UE sono cresciuti del 16% rispetto al 2018, mentre il valore dello scontrino medio ha fatto registrare un +8%, attestandosi a 985 euro. A livello nazionale, inoltre, i cinesi (che rispetto al 2018 sono cresciuti del 7%) si sono confermati la principale nazionalità nel Tax Free Shopping, con un peso pari al 28% del totale, seguiti da russi (12% del totale, i cui acquisti hanno fatto registrare un +8% rispetto al 2018) e statunitensi (11% del totale, con un +29% rispetto all’anno precedente).

Dai dati divisi per macro-regioni emerge come, nel 2019, il peso maggiore (56% del totale) lo abbia avuto il Nord Italia (dove lo scontrino medio dei Globe Shopper è stato di 1.012 euro), seguito dal Centro (41%) e, distaccate, dalle regioni del Sud e le isole (3%). Nel Mezzogiorno, però, si è registrata, rispetto al 2018, la crescita percentuale più elevata: le vendite tax free sono cresciute del 32% rispetto al 2018.
Nel 2019, i cinesi hanno rappresentato la principale nazionalità sia al Nord sia al Centro, rispettivamente con il 31% e il 28% del totale, mentre il Sud è stato meta degli statunitensi che hanno pesato per il 27% del totale.

Tra le città del Sud Italia considerate da Global Blue per l’Osservatorio con Federturismo Confindustria, nel 2019 è stata Napoli a registrare la maggiore crescita percentuale del Tax Free Shopping: +45% rispetto al 2018 e uno scontrino medio di 1.128 euro, salito del 14% rispetto all’anno precedente. Anche nel capoluogo campano protagonisti principali sono stati i cinesi, con un peso del 30% sul totale delle vendite e uno scontrino medio di 1.715 euro. Alle loro spalle gli americani (17% di peso nel settore ma con una crescita, nel 2019, dell’88% rispetto all’anno precedente), con 1.299 euro di spesa media, e russi.
In Campania anche Capri si è ben difesa: con uno scontrino medio di 1.476 euro, rispetto al 2018, lo scorso anno il Tax Free Shopping è cresciuto del 17%, trainato dagli americani (48% del peso totale sugli acquisti tax free nell’isola e uno scontrino medio di 1.682 euro), seguiti dai viaggiatori giunti dal Paese del Dragone (7% del totale ma con un incremento del 48% rispetto all’anno precedente) e dai russi (4%).