Torna alla luce “L’Estasi di Sant’Agostino”

A Santa Maria Capua Vetere è stata restaurata una tela risalente al '700

“Ritorna alla “luce” la Pala d’Altare “L’Estasi di Sant’Agostino” il cui restauro è in corso proprio in questi giorni. Si tratta di un’opera estremamente importante e simbolo di una località ricca di cultura archeologica come Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta. Inoltre Archeoclub d’Italia è disponibile ad accollarsi i costi anche per il restauro della “Lunetta” e dell’affresco delle effigie del Santo delle “Confessioni” opere collocate all’ingresso principale. Il dipinto in restauro è su tela raffigurante l’Estasi di Sant’Agostino in Adorazione della Vergine, posto alle spalle dell’altare situato all’interno della Chiesa . Procedono dunque alacremente le attività di restauro della magnifica Pala d’Altare “L’Estasi di Sant’Agostino”, collocata al centro dell’omonima chiesa, dedicata al Santo Filosofo, dell’antica Capua. La meravigliosa struttura ecclesiastica gestita, per incarico della diocesi di Capua, da Don Giovanni Lagnese, accompagnato dal collaboratore Franco Di Rienzo, continua con costanza nell’opera di recupero dei suoi capolavori. Siamo dinanzi ad un momento di vibrante rilancio culturale dell’intera comunità parrocchiale di Sant’Agostino. Colgo l’occasione per evidenziare che anche la Curia di Capua, con il suo responsabile per i Beni Culturali, Don Franco Duonnolo, ha dimostrato sensibilità e attaccamento verso i suoi più preziosi capolavori nascosti. Sono sicuro che l’intervento esterno, che sarà finanziato dalla nostra associazione, rappresenterà il coronamento di un sogno dell’intera comunità residente”. Lo ha annunciato Antonio Crisci, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Santa Maria Capua Vetere e Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia.

Si tratta di un intervento di restauro particolarmente complesso, innovativo ed interessante. L’opera in restauro è una tela del ‘700!

“Il restauro della meravigliosa tela settecentesca raffigurante Sant’Agostino – ha dichiarato il restauratore Gianfranco Zarrillo – è particolarmente complesso. Dopo aver eseguito i test di pulitura ho proceduto alla rimozione della vernice, consumata dalla vetustà e dalla sommaria manutenzione, sotto la sorveglianza della storica dell’Arte della soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento dott.ssa Paola Coniglio.

Nonostante lo stato di degrado iniziale, con l’impiego di nuove tecniche, caratterizzate dall’utilizzo di prodotti atossici e naturali, il dipinto sta ritornando al suo originario magnifico splendore. L’iniziativa è stata promossa dall’Archeoclub di Santa Maria Capua Vetere che, quotidianamente, grazie alla continua presenza dei suoi iscritti e dirigenti locali ammira, con adeguato tecnicismo, l’evoluzione delle favolose attività di recupero”.

Nella città del più antico Anfiteatro Romano, secondo per grandezza solo al Colosseo che poteva contenere fino a 60.000 spettatori, praticamente uno stadio di oggi, è possibile però ammirare anche numerose tele di epoche diverse. In questa città dai sotterranei labirintici, Archeoclub d’Italia sede di Santa Maria Capua Vetere si prepara così alle Giornate Europee dell’Archeologia in programma con tanti eventi, in tutta Italia, dal 18 al 20 Giugno.