di Marco Martone

Una gara difficilmente comprensibile e una sconfitta inaccettabile nel modo in cui è maturata. Lo Spezia porta a casa i tre punti senza mai tirare in porta, grazie ad un autogol sventurato di Juan Jesus nel primo tempo. Una rete giunta in una delle rare occasioni in cui gli uomini di Thiago Motta hanno superato il centrocampo. Eppure il Napoli non è stato in grado di rimediare ad una sconfitta che complica in maniera quasi definitiva le ambizioni da scudetto e mette apprensione anche in chiave Champions, rispetto alla quale la lotta si fa dura perché comincia ad allargarsi anche ad altre squadre che sembravano tagliate fuori, la Juventus prima di ogni altra, staccata dagli azzurri di cinque punti.

Al Maradona è stata una serataccia, con la formazione di Spalletti che sembrava la brutta copia della squadra scesa in campo al Meazza solo tre giorni prima. Approccio sbagliato, concentrazione minima, errori tecnici e scelte opinabili dell’allenatore, per quanto riguarda le sostituzioni, hanno completato un quadro a tinte fosche. Una mancanza di lucidità che ha coinvolto tutti, soprattutto nei primi 45 minuti, quando il Napoli non è mai stato veramente in grado di creare i presupposti per andare in vantaggio, fatta eccezione per qualche tentativo di Mertens. La rete dello Spezia giunta nel finale è stata una doccia gelata alla quale si poteva rimediare ma nel secondo tempo è scesa in campo una squadra appena appena più convinta ma ugualmente disunita e fragile. Petagna al posto di Mertens e non assieme al belga non è parsa una scelta felice, così come l’uscita di Zielinski e il tardivo ingresso di Ounas e Elmas. Alla fine solo una serie di sterili attacchi, una traversa di Elmas e un gol divorato da Lozano. Troppo poco per ribaltare la sconfitta, per appellarsi alla sfortuna e per meritare anche il pareggio. È una Natale amaro e un fine anno preoccupante. Alla ripresa ci sarà la Juve…