Antonella Capobianco, tra emozioni e sentimenti

Sogni, passioni e il pensiero al futuro nelle pagine di “Nei Nostri Sogni”

Un’opera prima che dei sogni ha fatto il suo titolo e la cifra essenziale narrativa, vera chiave di volta e poetica manifesta, una scrittrice che racconta sogni futuri e passati e che rivolge il suo pensiero a quelli negati da secoli all’umanità, ovvero la pacifica convivenza di popoli e culture e il rispetto delle diversità di genere. “Nei Nostri Sogni” è il libro di Antonella Capobianco, edito dalla PAV Edizioni, pubblicato quest’anno e presentato l’estate scorsa al pubblico e alla stampa, che affronta con intensità e passione tematiche attuali, archetipi, paure e angosce arcane dell’umanità. Il soprannaturale e le sue implicazioni si fondono ai timori legati alla scoperta di sé in famiglia (l’omosessualità nascosta), all’incomunicabilità tra genitori e figli e soprattutto alla piaga dell’omofobia, senza dimenticare lo scontro culturale e quasi di civiltà, seppur calato nella dimensione locale ma con echi decisamente globali. La napoletana Capobianco, appassionata scrittrice e pittrice, si svela in questa intervista.

“Nei nostri sogni” è il tuo primo libro, edito da PAV Edizioni: come hai affrontato questa tua prima fatica letteraria e cosa ti ha spinto a scriverla?

Ho scritto questa storia con estrema naturalezza, spinta dal bisogno di mettere su carta emozioni e sentimenti reali, benché la vicenda sia narrata in chiave soprannaturale.

Hai attinto da casi di cronaca locale e nazionale per gli episodi descritti di omofobia e di incontro scontro tra cultura italiana e straniera?

Il mondo intero, purtroppo, ci fornisce fin troppe storie di ingiustizia e brutalità, da cui poter attingere di questi tempi.

Hai mai pensato di fare la giornalista o di scrivere, anche dopo questo romanzo di fantasia, un saggio o un non fiction novel?

Da ragazza sono stata ad un passo dal prendere il tesserino di pubblicista, ma la passione per la scrittura non mi ha mai abbandonata. Non escludo di poter completare, un giorno, questo percorso interrotto tantissimo tempo fa.

Continuerai con la narrativa e se sì, ci sono altri progetti, sogni nel cassetto oltre ai consueti libri?

Oltre alla passione per la scrittura, mi piace molto anche disegnare (su instagram @anto.bianco è l’account di pittura dell’autrice, con foto di quadri, dipinti, disegni a mano libera).

Il soprannaturale ti affascina, intriga o fa più paura?

Sono molto attratta dal soprannaturale e un tempo mi atterriva, ma adesso devo confessare che mi intriga.

Cosa pensi di Ius Soli, DDL Zan e della recente crisi in Afghanistan, con gli ormai 20 anni trascorsi dall’inizio della guerra al terrorismo e dal crollo delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001: la tua opera prima affronta temi attualissimi.

Penso che l’umanità non riuscirà mai a vivere nel rispetto delle diversità di genere o sessuale e nella convivenza tra popoli e culture e credo che l’ingiustizia sia il perno su cui gira il mondo.  Ma credo anche che sia un dovere lottare per i diritti che ci spettano.

Eleonora Belfiore