La voce di Abdul, progetto per minori a rischio

Progetto dell'associazione Anthos, che sarà lanciato in una serata-evento

Sensibilizzare i minori a rischio, italiani e non, presenti nelle carceri e gli studenti delle scuole superiori sui temi dell’odio razziale e dell’omofobia, promuovere concorsi letterari, artistici e laboratori multimediali sulle problematiche dell’immigrazione per poter contare su produzioni da proporre nelle aste di beneficenza con incassi devoluti ad enti pubblici ed associazioni di categoria al fine di creare dei laboratori multimediali e di indirizzare i giovani a professioni del settore cinematografico. Questi gli obiettivi del progetto “La Voce di Abdul”, promosso dall’associazione Anthos, che sarà lanciato sabato 11 settembre in una serata-evento in programma a partire dalle ore 20,30 presso l’agriturismo Greenland di Castellammare di Stabia e che sarà presentato in anteprima alla stampa cittadina giovedì 9 settembre alle ore 12 alla libreria The Spark di piazza Borsa. All’incontro con i giornalisti, moderato da Ornella Mancini, prenderanno parte Patrizia Canova, associazione Anthos; Tristano Ravallele dello Joio, presidente Parco Regionale dei Monti Lattari; Salvatore Suarato, Movieland; Antonio Peytrignet, vice presidente del Club Supercar; Stefano Amatucci, regista; Luisa Amatucci, attrice; Abdul Shuab, testimonial.

Ospite speciale, l’avvocato Hillary Sedu, vittima recentemente di un episodio di discriminazione presso il Tribunale per i minorenni di Napoli. Nel corso della conferenza stampa sarà proiettata una clip del film “Caina”, realizzato gratuitamente dalla Casa di produzione Movieland, che ‘racconta’ l’immigrazione attraverso gli occhi di una donna, Caina appunto, che per mestiere smaltisce i cadaveri degli immigrati. Il film sarà proiettato prossimamente nelle scuole e negli istituti di rieducazione minorile. L’Associazione Anthos, che ha sede a Pompei, prendendo spunto dalla storia del giovane immigrato Abdul, punta a sensibilizzare le coscienze sul tema dell’immigrazione attraverso un punto di vista alternativo, dando voce a chi non è sopravvissuto al viaggio della speranza. Non è casuale la scelta della location che ospiterà la conferenza stampa. La libreria “The Spark”, infatti, è un presidio culturale di respiro europeo al centro di Napoli che ha deciso di accogliere Abdul e di stringersi attorno a lui e alla sua storia. L’evento punta a dimostrare quanto la città di Napoli, come comunità, sia sensibile al tema della discriminazione e che soprattutto sappia approfondirlo analizzandone le radici. (ANSA).

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